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Video e audio per un evento

Perché la strategia e l’audio sono fondamentali? Il nostro contributo su come riprendere i contenuti di un evento.

Perché la strategia e l’audio sono fondamentali? Il nostro contributo su come riprendere i contenuti di un evento.


Ci capita abbastanza di frequente di coprire un evento per qualche cliente. Qualche settimana fa ci è capitato di fare questo lavoro per noi stessi, durante il primo incontro di Open Toast! La comunicazione raccontata da chi la fa: cinque incontri con cinque ospiti per approfondire le tante accezioni della parola “comunicazione”. Qui abbiamo scritto del primo appuntamento in cui lo sceneggiatore e fumettista Alberto Ostini ha risposto alla nostra domanda “Come si racconta una storia?”.

In questo post ci piacerebbe spiegare perché abbiamo fatto determinate scelte sulle riprese e come ci siamo organizzati. Non pensiamo che questa sia l’unica modalità, ma per questo tipo di evento è stata la nostra e pensiamo che possa essere interessante condividerla.

Devi avere una strategia

Prima di tutto devi avere una strategia, ovvero: fai un sopralluogo e chiarisci di quali tipi di contenuto avrai bisogno. Il sopralluogo e le prove sono fondamentali, perché restituiscono un’idea realistica sulla fattibilità delle riprese. Anche in base a queste considerazioni sarà possibile ragionare sulle attrezzature e sulla loro predisposizione. Ecco perché un bel giorno di circa un mese fa, in sala riunioni è comparsa quest’opera d’arte:

Luciano, che ha curato la regia video dell’evento, ha disegnato (ci ha provato, per lo meno) una pianta di Degustibus (il locale che ospita Open Toast!) per capire, per esempio come collocare il telo per la proiezione, dove allestire il tavolo della regia senza che disturbi il pubblico, dove sistemare le camere. Carina, vero?

Il nostro obiettivo era quello di portarci a casa l’intera registrazione video della serata, con riprese multicamera e già montate da una regia live: insomma, volevamo un buon video pronto per essere caricato su YouTube. Al contempo abbiamo cercato il modo di catturare un audio il più pulito possibile, proprio perché stavamo valutando di accendere un podcast.

Toglietemi tutto ma non il mio audio

Per la nostra esperienza, l’audio è la cosa più importante: puoi anche avere delle immagini non perfette ma se perdi la voce, perdi il filo del discorso di chi parla e quindi una bella opportunità. Per questo abbiamo usato un microfono: non solo per l’amplificazione, quanto per avere una buona registrazione dell’audio. Un altro tip per questo genere di attività è quello di prestare attenzione alla connettività: camere e regia devono essere sotto la stessa rete wifi e per “farle parlare” adeguatamente, è indispensabile avere una connessione che sia all’altezza. Per questo abbiamo optato per portarci il nostro router, con frequenze di connessione a 2,5 e 5 Ghz, per ottimizzare il flusso dati in un contesto come quello del Degustibus. Se la connessione dovesse diventare debole, il software che abbiamo utilizzato per la regia è in grado di avvisarci lasciandoci scegliere se abbassare la qualità del video, mantenendo inalterata la qualità dell’audio.

Damme la quattro

Abbiamo utilizzato Switcher Studio per gestire da IPad le 4 camere e fare un esperimento di regia totalmente live. In pratica Switcher Studio (noi abbiamo scelto questo, ma ce ne sono anche altri simili) consente di fare una regia di tipo televisivo, selezionando in tempo reale quale camera mandare on air e gestendo stacchi, transizioni e sottopancia oltre che molti altri dettagli. Gestire la regia video di un evento non è un lavoro semplice: serve conoscenza del linguaggio audiovisivo, un buon occhio, senso del ritmo, e un bel po’ di esperienza. Tutte cose che si possono imparare, comunque.

Ecco l’attrezzatura che abbiamo utilizzato per la serata:

  • 2 Ipad
  • 2 Iphone
  • 1 Apple MacBook
  • 1 router
  • 1 mixer audio
  • 1 proiettore
  • 1 cassa
  • 1 telo
  • 1 software per regia Switcher Studio
  • 3 cavalletti con supporti
  • cavi e varie

E dopo tutto questo lavoro, riguardando e riascoltando i materiali che abbiamo prodotto, ci siamo accorti di alcuni dettagli che potremmo ancora perfezionare. Il bello però è proprio questo: avere sempre spazio per migliorarsi.

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