BlogLab a Festival Glocal: tra amarcord e riflessioni

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BlogLab è il laboratorio di giornalismo per studenti di Festival Glocal, nel quale formiamo i giovani partecipanti su WordPress e social media marketing

Nel pieno dell’autunno e con il primo vero freddo, ormai da qualche anno arriva anche Festival Glocal. Succede dal 2012, dalla prima edizione alla quale abbiamo partecipato con entusiasmo, impegnandoci nel primo esperimento di BlogLab. Ma facciamo un passo indietro.

Nella prima metà di novembre, a Varese si respira giornalismo in tutti gli angoli del centro città, grazie a Festival Glocal, il festival del giornalismo digitale che guarda il mondo da una prospettiva locale, ideato dal direttore di VareseNews Marco Giovanelli.

Glocal, G-Local, Globale + Locale, Glocalizzazione: ma che significa?

“Tendenza a riconvertire in chiave locale, senza però annullarli del tutto, i vari aspetti di planetaria omogeneizzazione e standardizzazione comportati dall’avvento della globalizzazione economica” – dice la Treccani. Si spiega così in un attimo che il “globale” non è un concetto così astratto o lontano e il “locale” non è solo quello che ti sta vicino, fisicamente ad un metro. Quello che per noi è locale può essere protagonista a migliaia di chilometri e allo stesso tempo un luogo o un’esperienza in un altro continente possono essere vissuti in tempo reale dalla nostra scrivania o dal nostro divano.

È con questo spirito che Varese diventa per quattro giorni il centro del mondo del giornalismo, attirando da tutta Italia professionisti che desiderano aggiornarsi e condividere idee ed esperienze, ascoltando relatori importanti, di fama nazionale e internazionale. In questa edizione l’ex direttore di La Stampa e Repubblica, Mario Calabresi, ha intervistato Richard Gingras, il responsabile di Google News. Ma Festival Glocal non è solo questo, soprattutto per noi. Il giovedì mattina – primo giorno del Festival – abbiamo un appuntamento fisso, quello con i ragazzi di BlogLab.

BlogLab è un laboratorio di giornalismo della durata di tre giorni, dedicato agli studenti delle scuole superiori della provincia che desiderano mettersi alla prova e “assaggiare” il mondo del giornalismo. Il primo giorno i ragazzi vengono accolti e vengono illustrati i loro compiti: seguire alcuni panel, girare per la città, intervistare persone, scrivere articoli corredandoli di materiale fotografico e video. Tutto questo in soli tre giorni. Anzi, un po’ meno: dal giovedì pomeriggio al sabato mattina, quando avranno l’ultimo appuntamento con alcuni referenti del Consiglio Regionale della Lombardia.

Noi, in tutto questo, abbiamo ruolo di formatori, accompagnatori e osservatori. Accogliamo i ragazzi assonnati il giovedì mattina e subito li bombardiamo di nozioni e specifiche tecniche su come funziona WordPress e su come possono usare i social network per comunicare quello che stanno scrivendo.

Sappiamo quanto le spiegazioni possano essere noiose – soprattutto di prima mattina – ma credeteci quando vi diciamo che dietro quelle facce assonnate, proprio quando sembra che non ti stiano ascoltando qualcosa sta già lavorando. Te ne accorgi quando si alzano timidi e fanno una domanda un po’ più tecnica, quando condividono un’idea per essere sicuri di non andare fuori tema.

Ogni anno li guardiamo con sempre maggiore curiosità, ci piace capire cosa pensano, come si rapportano con il mondo che gli sta intorno. A volte vorremmo sapere cosa sognano. I ragazzi che abbiamo incontrato in questi 7 anni sono cambiati tanto, come sono cambiati gli strumenti – ma lo sapete che quest’anno solo 3 ragazzi su 60 hanno un profilo Facebook?! – come siamo cambiati noi.

https://www.instagram.com/p/B4nX_kLo9ho/

I ragazzi della prima edizione sono ormai prossimi alla laurea magistrale e il direttore Marco Giovannelli ha parlato quest’anno di uno studente che ha incontrato in fase di scrittura della tesi: ricordava ancora con entusiasmo l’esperienza breve e intensa di BlogLab del 2012. Un’esperienza che ha molto colpito (e fatto riflettere) anche il papà di un* bloglabbista di quella stessa prima edizione.

Mentre guardiamo le foto qui sotto, ci sentiamo davvero fortunati a poter contribuire e, allo stesso tempo, osservare questi ragazzi da un punto di vista privilegiato che ci permette di ammirare la loro freschezza e la loro instancabile voglia di fare.

«Vedi, Caro Direttore, in questi tre giorni gli oltre cento ragazzi e ragazze che hanno rincorso la tua idea di partecipazione hanno assaggiato un modello di relazione diverso, hanno iniziato ad usare consapevolmente strumenti tecnologici che credevano adatti solo per altri scopi, hanno parlato tra loro e con gli adulti, cercato, frugato, ispezionato, hanno insomma, consentimi di dirlo, vissuto intensamente.»

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