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Podcast: dietro le quinte di una puntata di Bistory
Andrea W. Castellanza racconta come prende vita una storia di Bistory: di quali parti si compone lo script di una puntata, quanto tempo ci vuole per cercare suoni e musica e molto altro.
Andrea W. Castellanza racconta come prende vita una storia di Bistory
I podcast hanno vari formati: ci sono gli audioblog (quelli in cui si parla a ruota libera di un argomento), ci sono quelli hanno la forma di vere e proprie trasmissioni radiofoniche, ci sono i podcast narrativi. Questi ultimi sono costruiti per tentare di resistere al passare del tempo, grazie cioè alla solida struttura che l’autore ha pensato di dargli. Andrea W. Castellanza e Sabastian Paolo Righi hanno creato Bistory – Storie dalla Storia, un podcast narrativo per l’appunto in cui ogni puntata è pianificata per reggere dal punto di vista della cronaca del racconto oltre che per evitare che l’ascoltatore getti la spugna appena dopo aver premuto play.
Come si può studiare una struttura narrativa solida? Tanto per cominciare, è fondamentale che ogni puntata prima di essere registrata, sia prima scritta e revisionata. Ogni puntata di Bistory nasce su un foglio di testo lungo quattro cartelle: le prime dieci righe di questo script sono le più importanti perché sono quelle che hanno il compito di agganciare definitivamente l’ascoltatore. Gli autori di Bistory, nonché gli ospiti che hanno riaperto gli incontri di Open TOAST! ci hanno raccontato il making of di una puntata del loro podcast, senza prendersi troppo sul serio.
Partiamo dalla sigla e dal pre-roll
Ogni puntata di Bistory si apre con una sigla sopra la quale Andrea legge il pre-roll, il concept del podcast:
“Bistory è un racconto di vita e di morte: un bisturi che indaga il lato B della Storia, piena di grandi personaggi potenti e carismatici raggiunti dall’oblio o dalla leggenda dopo una fine incredibile. Idoli cruenti, amanti disperati, utopisti condannati, folli creatori di bellezza in un racconto pieno di verità e immaginazione, alla ricerca di quel foglio dimenticato, dove è la Storia a scrivere le storie.”
Questa parte si ritrova in ogni puntata, per dare riconoscibilità, contesto e offrire un momento in cui l’ascoltatore inizia ad acclimatarsi.
Fase del “Vediamo come ci scappa il morto”
Passato il pre-roll, è tempo di affrontare le famose dieci righe in cui l’autore si gioca il tutto per tutto per catturare l’attenzione dell’ascoltatore. È la fase che gli autori di Bistory chiamano del “Vediamo come ci scappa il morto”: il personaggio su cui si basa la puntata viene introdotto descrivendo la sua morte oppure un momento di svolta della sua vita. Il suo nome non viene citato che alla fine di questa fase, il che contribuisce a mantenere un certo senso di suspence e a trainare l’ascoltatore il più in là possibile.
Il racconto
Se nei primi cinque minuti della puntata racconti la fine di quel personaggio, cosa puoi dire durante i restanti 20? Semplice, riparti dalla biografia del protagonista: dov’è nato, com’era composta la sua famiglia e via dicendo. Nel corpo del racconto deve trovare ampio spazio anche la narrazione di curiosità e fatti dell’epoca nella quale il protagonista ha vissuto. In realtà sono proprio questi elementi a costituire gran parte della forza narrativa di una puntata di Bistory. Se quel personaggio aveva una caratteristica fisica molto peculiare oppure una mania singolare, Bistory lo racconta per contestualizzare e rendere ancora più reale la narrazione. Per Andrea e Paolo non ci sono limiti temporali: gli autori scovano personaggi degni di approfondimento in ogni epoca storica: dal 1600 di Francois Vatel alla storia contemporanea dell’allunaggio – anche se andare più indietro del ‘400 può diventare complicato in quanto ci sono meno testimonianze storiche che raccontano curiosità e fatti di cronaca di quell’epoca.
La pre-morte
No, non si tratta di quella pre-morte ma del paragrafo in cui è raccontato l’inizio della fine del personaggio. Se morirà di malattia, viene descritto il modo in cui la contrae; se sarà ghigliottinato, viene raccontato il processo che ordinerà la sentenza di morte.
Il gran finale
Attualizzare: questa è la parola chiave. La parte finale della puntata si occupa di chiudere il cerchio ovvero di connettere il protagonista con un personaggio o un fatto più attuale, facendo rimbalzare l’ascoltatore da un’epoca all’altra – fornendo anche degli spunti di riflessioni sul mondo contemporaneo. Per esempio: la puntata dedicata a Tupac Amaru si conclude nominando Tupac Amaru Shakur, uno dei più grandi e controversi artisti hip hop di sempre, ribattezzato proprio come l’ultimo imperatore Inca.
Giù il sipario
La puntata termina con i titoli di coda, ovvero le informazioni sul podcast e sugli autori: questa parte chiude ogni puntata.
Il ciclo di vita una puntata di Bistory
Tre mesi prima della registrazione di una puntata, Andrea e Paolo scandagliano i morti del giorno su Wikipedia, approfondiscono qualche vicenda strana di cui hanno sentito parlare da qualche parte e così via. Insomma, è il momento dello scambio (molto) acceso dei candidati a protagonisti di una nuova puntata.
Deciso il nome, inizia una settimana intensa di ricerca storica attraverso internet, riviste e biblioteche. Gli autori utilizzano molto Google Maps perché non essendo mai stati in alcuni dei luoghi che vogliono raccontare, hanno bisogno di capirne meglio la geografia raccontando il personaggio nel modo più veritiero possibile. Andrea butta giù la prima scrittura della puntata e nel weekend si occupa di aggiustare la parte narrativa inviando a Paolo lo script definitivo.
La registrazione effettiva della puntata porta via circa 3-4 ore in sala. Conclusa la fase in sala, Paolo inizia la ricerca delle musiche e dei suoni ambientali che accompagneranno l’intera narrazione della puntata. È una parte fondamentale perché l’ecosistema sonoro di una puntata aumenta in modo esponenziale la potenza narrativa delle parole: l’ascoltatore si ritrova così completamente immerso nella dimensione del racconto. Fatta questa selezione, Paolo si occupa della post produzione sonora, delle musiche e del montaggio insieme alla parte grafica (l’immagine del francobollo che caratterizza ogni puntata), tutto questo avviene in circa una settimana di lavoro. Una volta chiuso il file definitivo, la puntata viene pubblicata prima sul sito di NeverWas Radio e poi distribuita su Spreaker e gli altri canali.
? Bistory si ascolta su Spreaker e Spotify, dal 7 novembre usciranno le nuove puntate!
✏️ Se ne vuoi scrivere, usa l’hashtag #Bistory.
? Se vuoi contattare gli autori, scrivi a bistory.podcast@gmail.com
Rivedi “Podcast Mon Amour” con Andrea W. Castellanza e Sebastian Paolo Righi
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