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Video autentici e influencer marketing: le evoluzioni del content marketing

Stare vicino alle persone e raccontare in modo credibile un brand: pensieri e parole su video strategy e influencer marketing. Ma anche il racconto della nostra esperienza con Maxi Zoo Italia.

Le persone acquistano sempre più dai brand che mostrano empatia con gli utenti e, nel racconto di un prodotto, si fidano di più di qualcuno di esterno al marchio. Ecco due input interessanti da cui partire per la produzione di nuovi contenuti.


Qualche TOAST! fa abbiamo parlato di neuromarketing, una disciplina relativamente giovane che fonde il marketing tradizionale con le neuroscienze e la psicologia. Il suo scopo è quello di verificare ciò che accade nel cervello delle persone in risposta ad alcuni stimoli relativi a prodotti o brand, provenienti da diverse forme comunicative, come la pubblicità tradizionale, l’advertising digitale, lo shopping nei negozi o la navigazione di un sito web. L’obiettivo finale è: determinare quali sono le strategie vincenti che spingono il pubblico alla decisione e all’acquisto.

Come prendiamo le nostre decisioni d’acquisto?

Un errore abbastanza comune che si commette nel marketing e nella comunicazione, è quello di basarsi solo su ciò che le persone dichiarano, dando così per scontato che le loro decisioni d’acquisto vengano prese in maniera consapevole e razionale.

Il neuromarketing e le scienze comportamentali applicate al business ci mostrano esattamente l’opposto: a prendere decisioni riguardo gli acquisti è soprattutto la sfera emotiva. Questo perché le scelte d’acquisto non rispondono solo a dinamiche razionali ma anche a impulsi emotivi e istintivi, frutto dell’attività non conscia del cervello, quella generata da apparati cerebrali che si attivano prima della nostra razionalità e consapevolezza.

Qual è il futuro del content marketing?

Questi presupposti ci hanno spinto a fare alcune considerazioni sul presente e sul futuro del content marketing, affinché si traduca in una comunicazione efficace e capace di catturare l’attenzione di consumatori che diventano sempre più esigenti.

Sono in costante aumento, ad esempio, le persone che dichiarano di essere maggiormente predisposte ad acquistare i prodotti dei brand che sappiano mostrare empatia e vicinanza agli utenti. Ecco perché uno dei principali obiettivi di comunicazione di un marchio dovrebbe essere quello di puntare su un piano editoriale flessibile, che non si focalizzi esclusivamente sul prodotto, ma che preveda anche contenuti più emozionali e di valore.

Uno dei primi esempi interessanti è stato quello di Always, marchio di prodotti per l’igiene femminile, che ha lanciato sui social la campagna #LikeAGirl, diventata virale proprio grazie a dei video che puntavano sulla spinta dell’empowerment femminile.

Un tema, quello dell’emancipazione della donna, da tempo molto caro anche a Nike, tanto da scegliere di avere addirittura un canale dedicato su YouTube, NikeWomen, dove trovare video come: Nike: What are girls made of?; Nike: this is us; o Nike: What will they say about you?. Il risultato? Nel 2020 Nike è al sesto posto nella classifica dei 75 Retail brand di maggior valore. Un posizionamento così alto non è dato solo dal fatturato, ovviamente molto elevato, ma anche dall’affinità emotiva che questo marchio riesce a generare. Da sempre, infatti, Nike ha costruito la propria comunicazione non sui suoi prodotti ma nella promozione di uno scopo più elevato, nell’innovazione e nella fornitura di un’esperienza eccezionale.

Video brevi ma autentici

Stando al rapporto 2020 “The State of Video Marketing” redatto da Wyzowl – uno dei principali creators al mondo di video esplicativi animati – l’85% delle aziende usa i video come leva di marketing, e il 92% di coloro che li utilizzano rivela che si tratta di una parte molto importante delle propria strategia di marketing. Perché? L’89% afferma che, in generale, l’utilizzo dei video ha portato un buon ritorno di investimento (incremento del traffico sui siti web, tempo che i visitatori trascorrono su una pagina, incremento delle vendite, ecc.).

Ma oltre ad essere migliori di qualsiasi altra forma di contenuto per le conversioni e le vendite, i video hanno il potere di entrare più velocemente in contatto con gli utenti perché generano in loro una reazione emotiva. Le immagini, il movimento, il suono, la musica e le parole possono generare davvero un impatto significativo su una persona.

Lo sviluppo dell’influencer marketing

Ad oggi l’influencer marketing è ancora uno strumento molto efficace, tanto che nel 2020 il suo fatturato è cresciuto fino a 9,7 miliardi di dollari. Lo rivela “The State of Influencer Marketing 2020: Benchmark Report”, realizzato su un campione di 4.000 agenzie di marketing, brand e altri professionisti del settore da Influencer Marketing Hub, risorsa leader nell’influencer marketing per brand, agenzie e piattaforme.

Tra i dati presenti nel report ce ne sono alcuni che hanno particolarmente attirato la nostra attenzione. Ad esempio, che negli ultimi due anni le grandi aziende hanno quasi raddoppiato il numero di creator attivati per campagna; o che, rispetto al 2016, i marchi hanno ingaggiato il 300% in più di micro-influencer, considerati dagli utenti come esperti nella propria nicchia e quindi “voci” di cui potersi fidare. La parola chiave, in effetti, è proprio la fiducia: perché un consumatore dovrebbe fidarsi della parola di un’azienda sul proprio prodotto? Meglio farlo raccontare a chi non ha legami con il brand!

Con l’incremento dell’influencer marketing si sono moltiplicate anche le agenzie dedicate. Condé Nast ha addirittura creato la propria Social Talent Agency, mettendo insieme un folto gruppo di storytellers. Ciascun “talento” è stato scelto in base alla sua capacità di rappresentare, in modo verticale e specializzato, una reale dote o capacità, dimostrandosi così una figura credibile all’interno della propria community. Il direttore creativo è Riccardo Pozzoli, cofondatore di The Blonde Salad. Vi dice qualcosa?

L’esperienza di Hagam

Anche noi di Hagam abbiamo avuto l’opportunità, grazie ad alcuni dei nostri clienti, di sperimentare nuove forme di contenuto.

Con Maxi Zoo abbiamo iniziato a lavorare in termini di video strategy nel 2019, per raccontare l’importante campagna del brand, “Prezzi all’osso”, utilizzando video ad alto contenuto di humor.

Sempre nel 2019 abbiamo proseguito su questa linea comunicativa anche per un altro importante progetto dell’azienda: la partnership con WWF per la salvaguardia di alcune specie d’Italia. Il video racconto del field trip sulle tracce del lupo è stato un modo insolito e innovativo per portare i clienti di Maxi Zoo all’interno dell’Oasi del WWF, e mostrargli quali sono le attività che WWF Italia mette in campo ogni giorno per sostenere questo affascinante animale.

La narrazione di questa collaborazione così importante proseguirà anche quest’anno con nuovi video e nuove storie, dedicati ad un altro importante animale che vive sul nostro territorio. Curiosi? Un suggerimento è presente nel video “Il mondo che verrà”, una produzione dal forte impatto emotivo che abbiamo lanciato quest’estate.

Per la campagna “Insieme per gli animali 2019” di Maxi Zoo e WWF Italia abbiamo anche svolto delle attività di influencer marketing. Nel 2019 abbiamo avuto il piacere di collaborare con Stefano Guerrera, che si è messo in gioco per portare tutti i suoi follower alla scoperta del lupo e del suo habitat. Lavorare con Stefano è stato interessante e stimolante, perché ci ha permesso di scoprire da vicino come un influencer crea i propri contenuti, facendoli aderire il più possibile ai valori del brand ma tenendo anche conto di quello che interessa alla sua community. E nei giorni trascorsi in Oasi siamo entrati così in sintonia, da farmi guadagnare il titolo de “La donna che sussurrava agli influencer”. Non male come prima volta, no? E quest’anno abbiamo fatto il bis, lavorando al fianco di Martina Sergi, insegnante di yoga e grande amante della natura, che quest’anno si è unita alla squadra per il nuovo viaggio dedicato alla scoperta delle specie d’Italia.

Come cantava qualcuno: “Bruciare sempre, spegnersi mai”. Ed è racchiuso in questa frase lo spirito e la volontà di noi di Hagam di sperimentare sempre nuovi linguaggi e nuove tecniche per raccontare nuove storie a cui farvi appassionare.

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