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Cos’è Twitch e cosa ci succede sopra?
Cinque spunti per capirlo meglio e riflettere sulla sua versatilità.
Cinque spunti per capirlo meglio e riflettere sulla sua versatilità.
A partire dall’inizio del 2020 e soprattutto a causa della pandemia, le piattaforme di streaming hanno avuto un boom di download e accessi: Twitch, con i suoi 17 miliardi di ore guardate annue, è stata una rivelazione che ha profondamente modificato il mondo dell’intrattenimento sul web (dati StreamElements). Un grande traguardo, considerato che poco tempo fa era utilizzata quasi esclusivamente da gamers e appassionati di videogiochi.
La piattaforma funziona in questo modo: chi ha un canale Twitch non carica video editati come accade su YouTube, ma trasmette tutto in diretta e senza filtri. Nel frattempo, in una chat parallela, gli spettatori interagiscono tra loro e commentano lo show in tempo reale: in poche parole è come darsi appuntamento per godersi un evento insieme.
Ecco quindi una serie di spunti per capire meglio Twitch (ed essere “sul pezzo” nella prossima videochiamata con gli amici e sulla chat di famiglia).
1. Twitch è di Amazon
Twitch nasce nel 2011 come spin-off di Justin.tv, una piattaforma di streaming che permetteva di condividere i propri contenuti in broadcast, utilizzando un sistema a “canali” simile a quello di YouTube.
Nel 2014 viene acquistato da Amazon per 970 milioni di dollari: con questa acquisizione oggi gli utenti si possono registrare anche su Twitch Prime, una variante speciale di Amazon Prime. Oltre ai classici servizi aggiuntivi di Amazon (Prime Video, Prime Music e la spedizione in un giorno), Twitch Prime offre ai suoi fruitori estensioni e funzioni plus per la chat.
Il legame tra Twitch e Amazon è emerso anche negli ultimi tempi, nell’ambito della vicenda che vedeva la possibilità di creare un sindacato tramite votazione dei dipendenti dello stabilimento di Amazon a Birmingham (Alabama), il primo in assoluto. Amazon ha reagito con una serie di iniziative per scoraggiare il voto, tra cui “la promozione di apposite pubblicità trasmesse sulla piattaforma Twitch e rivolte ai dipendenti più giovani degli stabilimenti.” (fonte: ilpost.it)
2. I gamer possono guadagnare attraverso Twitch
Uno degli obiettivi principali di Twitch è garantire che la sua piattaforma offra gli strumenti e le funzionalità necessari per creare un legame bilaterale tra lo streamer e la sua community. La priorità di uno streamer dovrebbe essere quella di creare un ambiente su misura per i suoi spettatori, un luogo di serenità e svago dove si possano esprimere liberamente e sentire al sicuro come a casa.
Allo stesso tempo la community risulta fondamentale per il sostentamento dello streamer, soprattutto sotto l’aspetto della monetizzazione. Un primo modo in cui questa può avvenire è chiedendo ai propri spettatori di effettuare una subscription (iscrizione a pagamento) al canale per una somma mensile variabile in cambio di benefits che possono essere, ad esempio, live esclusive o particolari badge.
C’è poi la donazione spontanea di BIT (la moneta virtuale di Twitch) da parte dei fan, preferita dagli streamer rispetto a una offerta su PayPal o altri metodi di pagamento, poiché più sicura e tutelata dalla piattaforma stessa. Infine si può guadagnare dalla più classica pubblicità: lo streamer decide di sponsorizzare determinati prodotti di un brand o di vendere giochi direttamente su Twitch, guadagnando una percentuale sull’acquisto. In questo modo diventa un vero e proprio influencer.
Tutto ciò può rivelarsi effettivamente molto redditizio; infatti, secondo quanto dichiarato dal famoso gamer Jeffrey Shih a Forbes, i migliori streamer possono guadagnare fino a 100.000 dollari con le loro live.
3. Su Twitch ci sono anche programmi di cinema
Oltre ai canali per giochi, Twitch ne offre anche di dedicati a tutt’altro. Con i lockdown dovuti alla pandemia, sono aumentati i canali dedicati a talk show, programmi culturali, politici e musicali o semplicemente i “Just Chatting” – una categoria esplosa a febbraio 2020 che mette un qualsiasi streamer al centro dell’attenzione e gli permette di avviare un dialogo diretto con i suoi utenti, senza dover necessariamente giocare.
Un’altra tipologia interessante è la “IRL” (In Real Life): qui gli spettatori possono seguire minuto per minuto gli streamer preferiti e partecipare alla loro vita di tutti i giorni. “Creative” dà spazio alla vena artistica degli streamer: per esempio gli user si filmano mentre disegnano, dipingono o fanno bricolage, ma anche i programmi di cucina riscuotono un buon successo. Un esempio interessante di IRL e Just Chatting si può trovare sul canale di Slim Dogs Production, una società romana di produzione video e comunicazione digitale composta da Matteo Bruno, già noto youtuber con il nome di “Canesecco”, Giovanni Santonocito, Adriano Santucci e Marco Cioni. Nelle loro live si parla spesso di cinema, in particolare di film cult e ultimi arrivi nelle sale o piattaforme streaming (per gli appassionati consiglio di seguire i CaNEFORUM), ma anche di dietro le quinte, effetti speciali e produzione, all’interno del programma “Come LIVE hanno fatto?”.
4. Tre streamer italiani famosissimi
I tre canali Twitch con più follower in Italia sono legati strettamente al mondo del gaming:
POW3Rtv alias Giorgio Calandrelli con 1,4 milioni di iscritti è uno dei gamer italiani più in voga del momento. Gioca a Fortnite, Call of Duty: Warzone e Valorant. È il classico esempio di chi ha cambiato completamente vita, tanto da licenziarsi e dedicarsi solo al gioco e allo stream.
Famoso per il suo linguaggio colorito (tanto da essergli costato anche un ban provvisorio da Twitch), IlMasseo con 1,2 milioni di iscritti, risulta il secondo gamer più seguito in Italia. Su di lui e sulle sue imprecazioni, i fan hanno costruito meme diventati virali che lo hanno reso celebre anche fra coloro che non sono familiari con il mondo di Twitch.
ZanoXVII ha da poco raggiunto il milione di followers: il suo è il primo canale in Italia di FIFA21 (e quarto al mondo). I suoi numeri sono impressionanti tanto che a gennaio 2021 ha raggiunto il record italiano di spettatori in live su Twitch con più di 150 mila persone collegate, spacchettando il Team of the Year del videogioco calcistico più famoso di tutti i tempi.
Oltre ai gamer, anche diversi personaggi già famosi hanno apprezzato questo nuovo modo di fruire contenuti online. Uno fra questi è Fedez, diventato l’esempio perfetto di uno streamer che sa parlare a un pubblico giovane: usa un linguaggio fresco e decisamente spontaneo, intervista personaggi della pop culture tra i quali non può mancare la moglie Chiara Ferragni, riflette su temi di attualità, gioca ai suoi videogiochi preferiti e si connette dalla “Tana del Boomer”, la sua stanza privata dove tiene modellini da collezione e cimeli del basket.
5. Su Twitch oggi si fanno anche sfilate di moda
Nell’ultimo anno numerosi brand della moda hanno dovuto reinventare il lancio delle collezioni e cambiare approccio per interagire con i consumatori: Armani ed Elisabetta Franchi hanno trasmesso per la prima volta le loro sfilate su canali televisivi in chiaro (rispettivamente La7 e la5). Valentino, Dolce & Gabbana e Ferragamo hanno concesso la diretta delle loro esibizioni a Corriere.it. Celine e Prada hanno optato per Tik Tok, mentre Balenciaga ha scelto di lanciare un videogame.
Dior ha invece organizzato una sfilata a dicembre per lanciare la pre fall collection maschile proprio su Twitch, così come aveva fatto a settembre 2020 Burberry, primo tra i brand di lusso a provare a cavalcare questo canale di comunicazione, trasmettendo in streaming la collezione primavera/estate 2021.
Lo show “In Bloom” targato Burberry, ideato dal direttore creativo Riccardo Tisci e in collaborazione con l’artista Anne Imhof e la musicista Eliza Douglas, si è svolto fuori Londra nei boschi del Buckinghamshire, con la partecipazione di modelli e star internazionali. La collezione della maison di lusso è piaciuta molto per il suo connubio allegorico tra arte, musica e moda, ma la sua messa in scena ha suscitato qualche dubbio dato dalla scarsa visibilità sullo schermo piccolo di casa e dalle angolazioni delle videocamere.
Insomma, non è tutto oro quel che è social ma è proprio su nuovi canali che è possibile sperimentare per creare nuove identità e trovare nuove vie per parlare con le persone.
Photo by Element5 Digital on Unsplash